Lo scarabeo del deserto del Namib è noto per la sua capacità di sopravvivere in un ambiente arido, dove cade solo un centimetro di pioggia all’anno. Il segreto di questo coleottero è nella sua schiena irregolare, che riesce a trattenere le gocce d’acqua delle nebbie mattutine. Nel tentativo di copiare l’ingegnoso coleottero, l’azienda Atmospheric Water Collector ha riutilizzato vecchie bottiglie d’acqua capaci di produrre acqua potabile in modo simile. Il concept è frutto del lavoro di uno studente di design, Thomas Row. L’inserto che va all’interno della bottiglia, le cui misure permettono di adattarlo al tappo delle comuni bottiglie di plastica, viene sabbiato per produrre una superficie irregolare, come la schiena del coleottero che sopravvive nel deserto del Namib. Le gocce d’acqua si accumulano sull’inserto, rotolano giù e si raccolgono sul fondo della bottiglia. L’obiettivo era quello di progettare un prodotto che riuscisse a raccogliere una quantità di acqua sufficiente a dissetare una persona per un giorno intero. Tuttavia, il suo ideatore ha scritto:
“Il test è fallito miseramente. Nonostante il bel tempo e la temperatura giusta, sono state raccolte solo minuscole goccioline di acqua. Tuttavia, sono sicuro che con una migliore qualità delle superfici idrofobe e idrofile, si dovrebbe riuscire a raccogliere abbastanza acqua rispetto a questi primi esperimenti, durante i quali ho utilizzato solo prodotti trovati in casa”. Mettendo un attimo da parte il fallimento, ci sono alcune cose che occorre sottolineare:
1) l’idea si basa sulla biomimetica, ovvero la natura come fonte di ispirazione per la tecnologia, semplice, efficace e poco costosa;
2) è low-tech, cioè non richiede elettricità o lo sfruttamento di altre risorse;
3) ricicla i rifiuti, nello specifico le bottiglie di plastica.
Via: Behance